Ecco, questo è proprio per te.

Ecco! questo è per te.
Maggiore contribuente allo Shiny Stat del mio blog. Folle persecutore di una scelta sbagliata. Sì, adesso sto scrivendo per te.
Gli amori che ho avuto hanno un luogo privilegiato nel mio cuorearmadio. Una scansia apposita, al riparo dalla polvere e dai giudizi del tempo. Chi mi ha fatto soffrire l'ho perdonato, chi ho fatto soffrire rimane con un mio dispiacere puntato addosso.

Ci sono uomini ai quali sono sfuggita tra le dita come sabbia incandescente, incomprensibile e urgente. Ci sono uomini che mi hanno odiata e che ho ferito. Ci sono uomini invece che non hanno colto l'occasione di starmi accanto, nonostante mi abbiano incensato come una dea madre, e nonostante l'occasione sia stata più volte offerta dalla mia assurda e quasi illimitata disponibilità di donna innamorata. Rimango per alcuni di loro come un'icona, la Donna che contiene le altre donne, come guru della accoglienza femminile, fertile, fisica e spirituale e intellettiva. Non lo capisco bene, ma è ciò che dicono e dimostrano. Paroloni? non invento nulla, riporto.
Ci sono uomini che erano troppo ragazzi, per capirmi come donna. Ci sono uomini che erano troppo imprigionati per liberarsi in me. Ci sono uomini che non sono riusciti a reggere la mia intensità prolungata, nonostante ogni cosa di me li avesse avvisati. Ci sono uomini che mi volevano solo forte e non sapevano sostenermi quando ero debole. Ci sono uomini che semplicemente non mi hanno amata, succhiandomi energia vitale a fiumi.

Volevi una posizione extra? ce l'hai. Sei spalmato nella scansìa di tutti loro. Non provo rancore vivo per te. Ma un dispiacere, per la tua vita, per la tua gestione trascinata del cuore. Per il bisogno di tener vivo una bolla di "forse", di "se", di "chissà". E' il dispiacere che provo per chi non riesce a tuffarsi.
Io, provando a stare a fianco a loro, soffro, soffro tanto nei distacchi. Ma non mi scambierei con chi non rischia. Non vorrei e non voglio vivere così. Mi costa dolore, cazzo, che dolore, ma non lo faccio.
Amo la vita e la vita per me è possibilità, apertura, coraggio, mistero. Sofferenza e estasi.
Non conservazione di energia, non preservazione dagli inconvenienti, non protezione a oltranza della stabilità.
Per questo, e chi mi incontra lo sa, e chi mi vuole bene e mi vede amare e soffrire lo sa, io vado a testa bassa. Bada bene, non sono un'eroina, ne' una speciale. Ho scelto, nelle rapide che mi sono capitate nella vita, il mio modo di vivere, ascoltare le vibrazioni che la pancia mi dà, dare a quelle il vero senso della vita. Soffro, ma ci provo. Ci provo sempre.
Quando percepisco "quelle" onde, vibro. Quando lo dico, non parlo a vanvera. Non parlo di amore se l'amore non c'è. Non parlo di "vorrei" se il "vorrei" non c'è. So giocare, se c'è da giocare. Faccio sul serio, se c'è da fare sul serio. Sono fragile come una foglia appena nata, ma capace di incredibili sacrifici in nome di qualcosa che è vibrazione forte e segna la strada e potrebbe essere davvero un'evoluzione del mio essere. Prima ancora di diventare scelta razionale, quella forza mi direziona fortemente, istintivamente, verso il "passo avanti".

Non posso e non voglio che le persone che incontro siano come me. Non è necessario affinchè le comprenda, che sentano le mie stesse sensazioni e si parino a conquistatori di terre nuove, come talvolta sono pronta a fare io.
Anzi, spesso è dalle grandi differenze che ho imparato di più, moderazione, razionalità, accettazione.

Ma ho troppi anni per tornare indietro, sedermi su un gradino e ascoltare ancora chi dice e non dice, chi suppone e non è chiaro, chi stuzzica e rimette la mano in tasca. Lo dico sinceramente, con maturità e affetto.
Quando sono innamorata, dò davvero tutta me stessa. Ma davvero. Sottovalutata o scontata, mi capita spesso. Quando una persona dà tanto, vizia ben presto con quel "tanto". Così sembra che io dia comunque, perchè non so fare altrimenti. Addirittura si tende a pensare che ciò che dò abbia meno valore perchè in quantità, di chi invece dà poco, centellinando.
Ma non è così. Perchè io sono solo vera. Ad un certo punto, estremo, semplicemente smetto di dare.
Costretta ad andare avanti, vado solo avanti.
Lo faccio con sincerità. Non fingo. Se vado avanti, ma davvero, non torno più indietro. Avviso, avviso, avviso. Poi accade. E' nella natura della mio essere. Vado avanti perchè nell'amore e nel dolore mi sono evoluta, sono morta e rinata dalle mie ceneri. Non è possibile tornare allo stato precedente. Non lo so fare.

Troppo diretta, me lo dicono tutti da anni. Per me non è "troppo" essere solo me stessa. E' che spesso per gli altri io sono "troppa". E di questo sono la prima a pagarne le spese.
Il mio passato è incastonato di persone che, fatto un passo indietro, per paura di scottarsi, a distanza di sicurezza, mi tengono nell'orbita. Mi seguono, mi cercano, mi tengono lì, sottovetro nel salottobuono dei ricordi e dei presentiparalleli come animadonna preziosa, ma difficilmente maneggevole. A nulla erano valse le mie preghiere e promesse, le mie rassicurazioni sul fatto che non brucio le mani, che non sono così "tanto" come sembra", che sono solo viva. Una vera compagna. Ma molte persone hanno paura di chi parla così.

Ecco qua. Un outing in piena regola. C'è qualcos'altro che vuoi sapere?


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Commenti

  1. Le tue misure?? :D

    maestro

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  2. ... destinata ad avere solo brevi storie. Fai paura. Una immensa pura. Moltissimi temono le "vibrazioni potenti della vita che scorre".

    Gli uomini veri, come vera donna sei tu, devono aver cambiato pianeta.

    Rimani così, chissà che, un giorno, qualcuno ritorni su questa terra....

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  3. Pimpra cara... lo so bene, ma si è quelli che si è non altri. Vibrazioni. E pochissimi non le temono come scosse telluriche, aprendosi.
    Già...

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